Remo Bianco ( Milano, 1922 - Milano, 1988 ).Pseudonimo di Remo Bianchi, l'artista frequenta l'Accademia di Brera, conosce de Pisis e inizia a frequentare il suo studio, dove incontra Carrà, Sironi, Savinio, Soffici, Soldati, Marini, Cantatore. Nel 1941 viene arruolato come puntatore mitragliere su un cacciatorpediiere, che viene affondato. Salvato dagli inglesi viene iprigionato a Tunisi. Nel 1944 torna a Milano e ricontatta de Pisis. Partecipa al Movimento Nucleare, fondato da Baj e Dangelo, da cui impara l'amore per la materia e dallo Spazialismo apprende la dimensione dadaista, si interessa ai colori materici e alla scrittura materica. La sua arte si libera dalla figuratività per divenire pennellate pure. All'inizio degli anni Cinquanta realizza opere su strati di vetro e plastica e intagliate su legno. Dopo una ricerca effettuata sul college, nascono i Tableux dores, creati con foglie d'oro e pittura. Nel 1956 scrive il manifesto dell'arte Improntale, che nasce dall'impronta stampatra come un timbro colorato. Negli anni Settanta realizza degli esperimenti con la neve artificiale, che spruzzava su diversi oggetti o persone. Gli oggetti venivano chiusi in teche e le persone fotografate in bianco e nero. Nascono le Sculture Neve. Tra le ultime sperimentazioni dell'artista, vi è l'Arte Elementare: lavori realizzati con fiori, frutti, giostre, soldatini e scritte.